Attività
Il 4 e il 24 luglio 2019 a Lugano e l’8 agosto 2019 a Locarno, le installazioni di “Decoding Wireless” hanno preso vita grazie a una passeggiata “archeologica” ed “etnografica” sulle tracce del wireless. Una passeggiata archeologica, in primis, che con un gruppo ristretto di moderni Indiana Jones si metta sulle tracce del wireless, identificando infrastrutture senza fili non visibili nel tessuto quotidiano e discutendo di quanto il wireless sia ormai elemento centrale per la fisionomia delle città. Ma anche una passeggiata etnografica, in cui i vari partecipanti si guardino attorno, osservino i comportamenti di altri passanti e si rendano conto di quanto il wireless stia cambiando le vite di tutte e tutti noi. Durante le passeggiate, il gruppo ha avuto la possibilità di visitare le installazioni assieme ai ricercatori ed esperti che hanno lavorato al progetto.
Le sperimentazioni di Guglielmo Marconi, l’SOS lanciato dal Titanic (e raccolto da poche imbarcazioni), la nascita di radio e televisione, lo Sputnik lanciato in orbita dall’Unione Sovietica, la diretta TV dell’allunaggio, il telefono mobile (all’inizio non così portatile…), il GSM, il Wi-Fi, il 5G. Ma anche i primi programmi radio e i primi radioamatori in Svizzera, la nascita della SSR e della RSI, l’Eurovision a Lugano, il NATEL, il Wi-Fi a Lugano, i satelliti svizzeri e ticinesi. La storia del wireless è già ricca di avvenimenti e di momenti di svolta, più o meno noti. Scorrendo la linea del tempo del wireless, si può godere di un percorso storico tra gli eventi che hanno segnato la storia del senza fili nel mondo e in Svizzera. La storia del wireless è infatti globale, ma ha anche alcune peculiarità locali e nazionali. E, se ti interessa un evento in particolare, approfondiscilo e scopri di più. La linea del tempo è infatti “aumentata” e, inquadrando alcune immagini con il tuo smartphone, scoprirai dei contenuti invisibili a occhio nudo!
Dietro ai pannelli spuntano dei tubi. È il cantiere del wireless e vuole mettere in evidenza la dimensione materiale e la necessità di manutenzione delle antenne o dei tratti di tubi entro cui scorrono fibre ottiche che trasportano porzioni di segnali wireless. Vuole ricordare i chilometri quadrati occupati dalle server farms, con decine di server che ronzano e consumano energia, ma entro cui sono immagazzinati i nostri dati personali “in cloud”. Vuole far pensare ancora a tutti i dispositivi di cui il wireless stimola la produzione e la vendita. Dispositivi che spesso invecchiano rapidamente, che si devono sostituire con una certa frequenza e che vanno a ingrossare la spazzatura digitale provocata anche dal wireless. Insomma, il wireless senza materialità non esiste!
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Nel 1895, Guglielmo Marconi riuscì a trasmettere un messaggio telegrafico senza l’uso dei fili, dalla finestra di casa sua a Pontecchio (Bologna, Italia), poi ribattezzato Pontecchio Marconi. Questo esperimento fu l’inizio di una nuova era per le comunicazioni: stati nazionali, imprenditori, inventori si sfidarono per il controllo del wireless, mentre un nutrito gruppo di radioamatori entusiasti si scambiavano messaggi in Morse, un codice binario composto da una sequenza di punti e linee.
AR: Villa Griffone, dove Marconi visse e condusse i suoi primi esperimenti con il wireless.
Il transatlantico Titanic urtò un iceberg nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 e affondò lentamente. Questa storia, divenuta così nota grazie a un film premio Oscar del 1997 di James Cameron, coinvolse anche il wireless. La maggior parte delle imbarcazioni in navigazione nei pressi del Titanic non erano dotate di apparecchi di telegrafia senza fili e per questo non ricevettero il suo SOS. Ma, a seguito dell’affondamento, tutte le navi passeggeri furono obbligate da una regolamentazione internazionale ad avere apparati wireless a bordo.
AR: Ultimi messaggi del Titanic inviati via wireless in codice Morse.
Negli anni ’20 del Novecento nacquero le prime emittenti radiofoniche, un’idea di wireless molto diversa da quella marconiana: invece di comunicazioni private tra le persone in codice Morse, la radio di broadcastingproponeva infatti trasmissioni parlate e musicali indirizzate a un pubblico in ascolto. La British Broadcasting Company (BBC) fu una delle prime e più note radio pubbliche in Europa. Nata nel 1922 a Londra e guidata nei primi anni da John Reith, la BBC seguì una rigida divisione del proprio palinsesto in programmi di informazione, educazione e intrattenimento. La BBC è ancora oggi considerata uno standard di riferimento per i servizi pubblici radiotelevisivi mondiali.
La prima trasmissione radiofonica in Svizzera (detta emissione) fu realizzata a Losanna nel 1922, servendosi del trasmettitore di Champ-de-l’Air, nei momenti in cui non era utilizzato per regolare il traffico aereo. Nel 1923, due altri trasmettitori vennero messi in funzione vicino a Ginevra e Kloten e via via si svilupparono altre stazioni radio nel paese. Per tutti gli anni ’20, in generale, la Svizzera non ebbe un servizio pubblico centralizzato, ma proliferarono varie stazioni radio locali.
Dopo decenni di sperimentazioni, i radioamatori svizzeri cominciarono a riunirsi in associazioni e club alla fine degli anni ‘20 del Novecento. A Locarno, i radioamatori fondarono un club nel 1929, mentre a Lugano nel 1932. Oggi in Ticino ci sono circa 350 amatori che hanno superato un esame federale. L’attività dei radioamatori è varia e va dall’ascolto di segnali radio, a sperimentazioni sulle onde, alla costruzione di apparecchi riceventi e trasmittenti. Probabilmente l’attività più intensa è però quella di scambiarsi messaggi, con una peculiarità. Dopo essersi contattati sulle onde, i radioamatori si spediscono infatti cartoline stampate dietro cui annotano informazioni tecniche e codici speciali. Queste cartoline sono personali (ciascun radioamatori ha infatti una sigla identificativa) e vengono chiamate QSL, che in gergo radioamatoriale significa “confermo il collegamento”.
AR: Retro Cartoline QSL. Fonte: Museo della radio, Monte Ceneri.
La Società svizzera di radiodiffusione (SSR) venne fondata il 24 febbraio 1931 e, nei primi due anni, trasmise solo programmi in tedesco e in francese ascoltati in Svizzera italiana grazie al radiotelefono. I programmi in italiano cominciarono a essere sperimentati nel 1932 e il 18 aprile 1933 entrò in funzione la stazione radio nazionale onde medie del Monte Ceneri, terza in Svizzera dopo quelle di Sottens e Beromünster. Il 1933 segna dunque la vera nascita della Radio della Svizzera italiana (RSI). L’acronimo RSI è stato dapprima modificato in RTSI con l’avvento della televisione, per essere poi nuovamente adottato da qualche anno a indicare però la “Radiotelevisione svizzera di lingua italiana”.
I walkie-talkie possono essere visti come gli antenati dei moderni telefoni cellulari, essendo dei trasmettitori e ricevitori radio bidirezionali e portatili. Inventati da Donald Hings nel 1937, i walkie-talkie si diffusero nelle metropoli americane specie per comunicazioni tra le forze dell’ordine o in battaglia nelle forze armate. Sono ancora oggi usati, nella loro evoluzione, per comunicazioni tra i camion (i cosiddetti CB), tra zone non coperte da reti telefoniche (in montagna ad esempio) o dai bambini come giocattoli.
AR: Walkie-talkie nel film "Ghostbusters" (1984).
Il termine tele-visione cominciò a circolare già a inizio Novecento e le prime sperimentazioni televisive iniziarono in vari paesi tra cui Inghilterra, Germania, Stati Uniti, Francia, Italia e Giappone tra gli anni ‘20 e ’30. La seconda guerra mondiale interruppe però questa fase preistorica della TV, che di fatto rinacque dopo il 1945 e si diffuse rapidamente negli anni ’50, fino a divenire il mezzo di comunicazione di massa più potente nella seconda metà del Novecento. Uno dei momenti più noti della preistoria della TV, fu la sua presentazione alla Fiera mondiale di New York. Fu David Sarnoff, presidente della nota società RCA (Radio Corporation of America) e colui che intercettò per primo l’SOS del Titanic, a tenere un lungo discorso sulle potenzialità della TV.
AR: Ascolta la voce di David Sarnoff che presenta la TV alla Fiera mondiale di New York, 1939.
Il primo Eurovision Song Contest si svolse a Lugano nel 1956, presso il Teatro Kursaal (dove oggi si trova il Casinò) e fu organizzato dalla Unione Europea di Radiodiffusione. Parteciparono alla competizione sette paesi e la cantante svizzera Lys Assia si aggiudicò il primo premio. Per trasmettere questo evento a livello europeo furono realizzate e potenziate molte infrastrutture radiotelevisive, la più importante delle quali in Svizzera italiana fu il ponte radio sul Monte Generoso.
AR: La vincitrice della prima edizione, la svizzera Lys Assia, canta "Refrain".
Nel 1957, l’Unione Sovietica lanciò il primo satellite artificiale in orbita intorno alla Terra: lo Sputnik. Dotato di quattro antenne per trasmettere impulsi radio facilmente captati anche dai radioamatori, il suo lancio fu simbolico specie nell’ambito della Guerra Fredda. Gli Stati Uniti compresero infatti lo stato di avanzamento tecnologico dell’URSS e diedero vita a un nuovo programma di sviluppo che portò ad ARPANET, antenata dell’attuale internet. I satelliti andarono così ad aggiungersi alle altre tecnologie wireless e sono ancora oggi indispensabili per le trasmissioni televisive, la comunicazione mobile e lo scambio di dati Internet.
AR: La TV sovietica annuncia la notizia del lancio dello Sputnik: "Il 4 ottobre 1957 iniziò la conquista dell'universo".
Dopo anni di sperimentazioni, la SSR cominciò le regolari trasmissioni televisive da Zurigo e Ginevra nel 1958, proponendo anche programmi in italiano trasmessi dalle prime stazioni TV del San Salvatore e del Monte Ceneri. A questi si affiancavano i programmi della RAI Radiotelevisione italiana, che aveva cominciato le trasmissioni nel 1954 con grande seguito anche in Ticino grazie alla propagazione del canale 4 dal Monte Penice. Le prime produzioni televisive in Svizzera italiana vennero avviate a Lugano solo nel 1961. All’inizio lo studio della Televisione svizzera di lingua italiana (TSI) si trovava nell’ex rimessa dei tram a Paradiso, ma nel 1962 la produzione venne trasferita presso il nuovo studio radio di Lugano Besso. La sede dove ancora oggi si trovano gli studi televisivi, Comano, venne invece inaugurata negli anni ’70.
AR: Bambini cantano all'inaugurazione del nuovo centro televisivo sul Monte San Salvatore nel 1958.
Il 20 luglio 1969, Neil Armstrong e Buzz Aldrin furono i primi esseri umani a camminare sulla luna e vennero visti e ascoltati (inclusa la nota frase “Un piccolo passo per un uomo, un grande passo per l’umanità”) da circa 600 milioni di persone in diretta televisiva. Per organizzare questo show mondiale in diretta, il segnale venne trasmesso a tre stazioni di terra in Australia, California e Spagna.
AR: La diretta dell'allunaggio trasmessa dalla RSI.
Il NATEL (Nationales Auto-TELefonnetz, rete telefonica nazionale per le automobili) fu la prima rete di telefonia mobile in Svizzera, avviata nel 1975 e commercializzata a partire dal 1978. I primi telefoni NATEL vennero installati all’interno delle auto (da qui deriva il nome) e in speciali valigette portatili, così che si potesse effettuare una chiamata in movimento. Il successo del Natel A fu presto seguito dall’introduzione del Natel B nel 1983, Natel C nel 1987 e Natel D nel 1992. Il NATEL divenne così popolare che, ancora oggi, in Svizzera è usato come sinonimo di telefono mobile (“mi dai il tuo numero di NATEL?” si sente ancora dire).
AR: Intervista con Xenia Tchoumitcheva, all'epoca 11 anni, sul suo rapporto con il NATEL, 1998.
ll primo servizio di telefonia cellulare aperto al pubblico nacque in Giappone, nella sola area metropolitana di Tokio nel 1979 e poi, dal 1984, in tutto il paese. L’idea di dividere il territorio in varie “celle” (da qui telefonia cellulare) all’interno delle quali i telefoni comunicavano con stazioni di base emerse già negli anni ’40 del Novecento. Ma fu a partire dagli anni ’80 che, grazie a questo sistema, milioni di persone cominciarono a utilizzare la telefonia mobile per comunicare in movimento. Oggi ci sono più telefoni mobili che abitanti sul pianeta Terra.
AR: Satira giapponese sull'ossessione per l'uso dei telefono cellulari, negli anni 80.
Nel dicembre 1992, si realizzò una sorta di “miracolo burocratico” europeo. A partire da quella data, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Portogallo e Svezia decisero di adottare uno standard comune per la telefonia mobile: il Global System for Mobile Communications. Il GSM, oggi adottato in quasi tutto il mondo, permette di utilizzare il proprio telefono mobile in qualsiasi paese, facilitando quindi la comunicazione globale. Anche grazie al GSM cominciò una rapida espansione della telefonia mobile e, negli anni ’90, in Europa alcune aziende come Nokia ed Ericsson diventarono simboliche per un’intera generazione.
AR: Neo usa un telefono mobile Nokia in "Matrix" (1999).
Negli anni ‘80 e ‘90, vennero sviluppate diverse tecnologie wireless per facilitare la comunicazione tra computer e vari dispositivi: Token-Ring, WaveLAN e altri. La più famosa tra queste è probabilmente il Wi-Fi, basato sullo standard IEEE 802.11, rilasciato nel 1997. Il nome Wi-Fi è stato ideato per somigliare a Hi-Fi (high fidelity), un termine generico con cui si indicano le tecnologie audio con alta qualità sonora. Contrariamente a quanto si pensa, quindi, Wi-Fi non è un acronimo per wireless fidelity, ma rappresenta solo un’abile mossa di marketing.
AR: Steve Jobs presenta il Wi-Fi usando un hula hoop per mostrare l’assenza di fili, 1999.
Lugano è stata tra le prime città in Svizzera a implementare una rete Wi-Fi gratuita nell’aprile 2008 e, da allora, l’ha continuamente migliorata ed estesa. Questo progetto è stato promosso da vari attori sul territorio: la principale azienda elettrica (AIL), il Comune di Lugano, il Casinò e Lugano Turismo. Nel 2011, Locarno ha implementato un progetto simile, con le prime antenne Wi-Fi sperimentali in Piazza Grande.
Il primo satellite svizzero, un cubo della dimensione di 10 centimetri per 10 centimetri, è stato lanciato in orbita il 23 settembre 2009. Chiamato non a caso SwissCube, aveva una durata prevista da tre mesi a un anno, ma ancora oggi, quasi dieci anni dopo, è in orbita attorno alla Terra. Nel luglio 2010 anche la SUPSI ha lanciato nello spazio un suo satellite sviluppato dagli studenti, il TIsat-1 (TI sta per Ticino).
La sigla 5G indica una nuova generazione di comunicazioni mobili che permetterà agli oggetti di comunicare tra loro (realizzando la cosiddetta “internet delle cose”). A breve, il frigorifero dovrebbe quindi informare lo smartphone di essere vuoto! Con questa ultima generazione di comunicazioni mobili, che la Svizzera ha sperimentato precocemente, i dati viaggeranno più velocemente. Per esempio, la stessa quantità di dati che con il 4G si scarica in 6 minuti, con il 5G impiegherà circa 3 secondi.
Nel 2016 è stata demolita l’antenna radio di Monte Ceneri Cima, quella per la trasmissione delle onde medie. Ancora oggi, per altri servizi, rimane in funzione l’antenna costruita nel 1933. Il Monte Ceneri è talmente popolare nella storia del wireless locale che la Radio Svizzera italiana (RSI) negli anni ’30 è stata soprannominata Radio Monteceneri.
AR: Un elicottero smonta una delle due antenne del Monte Ceneri nel 2016.
A partire dal 2020, la Svizzera introdurrà il 5G, in linea con la strategia “Svizzera digitale” del Consiglio federale. Gli operatori mobili in Svizzera stanno ora lavorando all’espansione del 5G in collaborazione con diversi fornitori di apparecchiature di rete. Per estendere le loro attività al 5G, tutti questi operatori mobili hanno acquistato nuove frequenze dalla Commissione federale delle comunicazioni in un’asta pubblica. A fronte di una spesa di 380 milioni di franchi, le compagnie svizzere di telecomunicazioni hanno in concessione queste frequenze per un periodo di 15 anni.
Siamo ancora capaci di restare qualche minuto senza wireless? Senza connessione per il nostro smartphone, senza reti Wi-Fi per i nostri pc, senza possibilità di telefonare, mandare messaggi, navigare sul Web?
Questa installazione vuole far riflettere sull’assenza del wireless nella realtà quotidiana. Sedendoti sulla nostra panchina senza Wi-Fi ed entra in uno spazio senza connessione. Cosa farai nel frattempo? Cosa ti mancherà di più della tua vita online? Con quali attività sostituirai l’uso del senza fili? E al tempo stesso rifletti su quanto il wireless sia ormai parte della tua vita quotidiana – come dicevamo, lo diamo per scontato perché non lo vediamo, ma appena non funziona ecco che ci accorgiamo della sua rilevanza. La No Wi-Fi zone è quindi un’esperienza che mira sia a riprendersi tempo offline e senza wireless, sia a far ragionare sulla nostra realtà quotidiana vissuta “naturalmente” online, grazie al wireless.
23.07 – 24.07.2019, Darsena, Parco Ciani, Lugano
Prendi in prestito le nostre cuffie wireless e fai un salto indietro nel tempo. Ascolta i programmi radiofonici che ti proponiamo grazie alle Teche RSI e rivivi lo stile, i generi, gli eventi del passato.
31.07 – 17.08.2019, Rotonda, Piazza Castello, Locarno
Balla con noi! Indossa le cuffie wireless ed entra nel clima della discoteca. Poi, ogni tanto, togliti le cuffie e divertiti a vedere gli altri ballare “senza musica”. Il wireless sincronizza in silenzio! L’evento è organizzato da laRotonda e sponsorizzato da Swisscom.
Dal 25 febbraio al 19 maggio, la linea del tempo interattiva con alcuni degli eventi chiave nella storia del “senza fili” sarà disponibile presso il campus dell’USI a Lugano. Situata di fronte all’ingresso dell’aula Magna e tra il palazzo di informatica e il corpo centrale, la timeline potrà essere visitata 24 ore al giorno da tutti gli interessati e, in particolare, dagli studenti/dalle studentesse. Il progetto, nato dalla collaborazione tra USI e SUPSI e nel 2019 destinato al grande pubblico durante il LongLake Festival e il Digital Day a Lugano e il Locarno Film Festival, nel 2020 riapre rivolgendosi agli studenti/alle studentesse. Imparare, infatti, non è un’attività riservata alle sole aule universitarie ma l’installazione mira a stimolare la mente, giocare con il passato e interrogarsi sul presente del wireless anche all’aria aperta. La linea del tempo sarà infine protagonista della giornata dedicata alla formazione, che si svolgerà sul campus di Lugano il 25 aprile 2020.
Quest'opera è distribuita con Licenza
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Balbi G., Candeloro J. P., Gianocca G., Meldi V., Morici L. e Rikitianskaia M., Decoding Wireless, USI e SUPSI, 2019, Licenza CC BY SA.